pinomasi
natura&cultura
marinella di selinunte, selinunte, comune di castelvetrano, provincia di trapani, regione sicilia, nazione italia, madre siciliana, padre pisano, nonno materno scultore liberty ed oratore socialista rivoluzionario, nonno paterno poeta futurista e fascista dalla marcia su roma fino alla fine di salò, scuole in sicilia fino alla quarta elementare, quinta elementare e scuola media a pisa, maestro d’arte diplomato all’istituto statale d’arte di pisa con la migliore media di voti del suo corso, poi – come pittore allievo di severa e purificato all’accademia delle belle arti di firenze – studia anche anatomia e storia dell’arte e, al contempo, aderisce al potere operaio pisano che ruota attorno alle pubbliche con/vers/azioni tra adriano sofri gianmario cazzaniga luciano della mea romano luperini e fonda con alfredo bandelli e lydia nissim ed altri il canzoniere pisano dando inizio alla nuova canzone popolare di lotta che dal ’66 caratterizzerà il movimento politico culturale italiano per tutto un quindicennio caratterizzato dalle lotte sociali e dall’unità tra studenti e operai, unità che dava al movimento di allora la forza bastante a chiedere ed imporre al sistema di potere bipolare assoluto filo-sovietico o filo-atlantico una vera alternativa indipendente di democrazia diretta, unico esempio di luce in un secolo orribile
ma la strategia della tensione attuata dal potere centrò il suo principale scopo: spostare improvvisamente lo scontro col movimento antagonista dal livello prevalentemente culturale a quello prevalentemente militare, fatto imposto attraverso stragi disumane che portò al soffocamento militare e culturale del movimento…
Bastino le parole fin qui ad accogliervi ed ambientarvi nella galleria fotografica, le altre verranno via via consegnate alle didascalie di alcune tra le foto raccolte
FOTO UNO
qui ho vent’anni, nel 1966, ed è estate e per le vacanze estive da Pisa sono giunto in autostop con l’amico marcello, anche lui musicista, in danimarca e siamo insieme sulla prora della nave che dalla danimarca ci traghetta in svezia, ma lui nella foto non si vede perchè é lui che scatta la foto…
sbarcammo in svezia e da Malmoe salimmo subito a Lund dove avevamo un’amica che ci ospitò entrambi nelle sua stanza nella città universitaria e ci ristorò con una calda frittura di banane…
poi in tre tappe raggiunsi Stoccolma e le immense sculture mobili di alexander caldeer sul piazzzale del moderna muset e vissi per dieci meravigliose nottate allo iugenerberge della capitale svedese, ma il resto ve lo racconto sotto un’altra foto di questa piccola “personal gallery”
FOTO DUE
Qui l’ombra tonda in terra subito in basso e’ quella della testa di mio padre che, spalle al sole, scatta la foto… Sul cavallo a dondolo, dal marciapiede davanti l’arco del corrile dove sono cresciuto, guardo verso l’arco di un altro cortile una cinquantina di metri dopo il mio, dallo stesso lato, scendendo verso il mercato… L’arco verso cui guardo e’ quello del cortile dove da li’ a poco, questione di mesi, fu assassinato Salvatore Giuliano, il famoso “Bandito Giuliano” poi cantato da tutti i cantastorie
Siamo infatti a Castelvetrano, in provincia di Trapani, poco dopo la fine della 2a Guerra Mondiale, e l’arco del cortile verso cui sto guardando e’ lo stesso che il maestro Rosi inquadrera’ nel. suo capolavoro cinematografico con Giuliano al centro del cortile col corpo a terra crivellato…