liberte’ egalite’ fraternite’- PARIGI – il trionfo

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 Libertè, Egalitè, Fraternitè…
Dopo i giorni dell’orrore e del terrore e della rabbia, con la enorme manifestazione parigina l’ondata di panico causata dalla strage si placa e si tramuta in festa, in trionfo, in gioia manifesta per una identita’ ritrovata, con valori riaffermati e irrinunciabili, unita’ in loro difesa, pericolo di perdere liberta’ e diritti… 
Questa la  didascalia gradita ai governanti convenuti a parigi per rifarsi il look degradato dall’esercizio del potere, un potere spesso esercitato in patria tradendo gli stessi ideali e valori con cui convenendo a parigi cercano di sciacquarsi le dentiere…
 Un appello all’unità, alla vigilanza, alla collaborazione, alla fiducia nei propri governi quale condizione per poter scampare al comune pericolo, è quello lanciato dai potenti convenuti con l’abito buono per farsi insieme un selfie utile a loro, così una manifestazione di indignazione e di orgoglio viene usata come parata in chiave buonista del politicamente corretto…

Ora in tutto l’occidente il comune pericolo esige moderazione nella critica ai governi e forte unità interclassista in difesa della pelle, in pratica completa sottomissione di ognuno ai potenti e ai poteri e, per giunta, non con la certezza di salvare in cambio la pelle ma solo di poterlo sperare: se siamo in guerra e questo è lo stato in cui è ridotto l’occidente, continuando così è una guerra persa…

Non mi date del disfattista, lo affermo per poterci meglio confrontare sull’argomento e studiare e capire meglio, insieme, questa guerra – se guerra è, magari non convenzionale – e, se guerra è, occorre capirne il perchè ed il come, cosa l’ha provocata, le motivazioni addotte da chi la vuole, chi la finanzia e perchè, quali canali diplomatici ci sono già, quali altri vanno subito attivati per dialogare, proporre possibili soluzioni, chiedere tregue, armistizi, cessate il fuoco, ostaggi, apertura di canali umanitari: se guerra è, bisognerà fare la pace e una pace buona, buona perché giusta, bisogna prepararla per tempo…

Tu cosa ne pensi?

Continua prossimamente, appena ho un attimo…
scusate e intanto godetevi questo video:


Pubblicato da pinomasi

selinunte, marinella di selinunte, comune di castelvetrano, provincia di trapani, regione sicilia, nazione italia, madre siciliana, padre pisano, nonno materno scultore liberty ed oratore socialista rivoluzionario, nonno paterno poeta futurista e fascista dalla marcia su roma fino alla fine di salò, scuole in sicilia fino alla quarta elementare, quinta elementare e scuola media a pisa, maestro d'arte diplomato all'istituto statale d'arte di pisa con la migliore media di voti del suo corso, poi - come pittore allievo di severa e purificato all'accademia delle belle arti di firenze - studia anche anatomia e storia dell'arte e, al contempo, aderisce alpotere operaio pisano che ruota attorno alle con/vers/azioni di sofri cazzaniga dellamea luperini e fonda con alfredo bandelli e lydia nissim ed altri il canzoniere pisano dando inizio alla nuova canzone popolare di lotta che caratterizzerà il movimento di antagonismo politico culturale per tutto un quindicennio caratterizzato dalle lotte sociali e dall'unità tra studenti e operai, unità che dava al movimento di allora la forza bastante a richiedere ed imporre al sistema di potere bipolare asssoluto filosovietico o filoatlantico di allora una alternativa indipendente di democrazia diretta, esempio temibile di questa forza fu per i potenti di allora l'autunno caldo del 1969 ed a questa forza da loro temuta risposero immediatamente con la strategia della tensione iniziata appunto con la strage di piazza fontana a milano del 12 dicembre 1969, strage di cui lo stato accusava gli anarchici e di cui invece pino, in piena sinntonia con la nascente lotta continua di adriano sofri e di mauro rostagno, accusava lo stato come mandante ed esecutore della strage attraverso i suoi servizi appositamente segreti, nasce così il canzoniere del proletariato e la collana dei dischi di lotta continua, nascono i circoli ottobre, nasce il film di pasolini sulla strage e nasce la distribuzione militante dei dischi e del film e dei concerti con il circuito culturale alternativo rappresentato dai circoli ottobre, ma la strategia della tensione attuata dal potere centrò comunque il suo principale scopo e cioè quello di spostare improvvisamente lo scontro col movimento antagonista dal livello prevalentemente culturale a quello prevalentemente militare, che non poteva che portare al soffocamento culturale del movimento...