ALLE ATTUALI VITTIME DEL RAZZISMO
ALLE ATTUALI VITTIME DEL RAZISMO
E niente. Come trascorriamo noi il sabato sera? Mi ha appena chiamata mio marito di ritorno da Sannicandro a bordo di un bus SITA. Per l’ennesima volta è salito il solito mister sceriffo controllore di sto cazzo. Ha chiesto il biglietto solo a mio marito, il quale, gli ha gentilmente fatto notare che lo aveva chiesto soltanto a lui e a nessun altro bianco passeggero.
La risposta, of course, è stata “perché sei nero!”
Mio marito si è incazzato. Lui il biglietto lo fa sempre. Hanno fatto fermare il bus. Hanno minacciato di chiamare la polizia. Che non è mai arrivata.
Chiaramente nessuno ha sostenuto mio marito. Nessuno ha fiatato.
Il bus è ripartito dopo che lo sceriffo di sto cazzo è sceso.
Allora mi sono rotta! Sto talmente incazzata che spaccherei tutto!
Ogni giorno la stessa cosa. Cammino per strada e ci fissano come fossimo alieni. Toccano la testa di mia figlia come fosse un barboncino da esposizione. In stazione la polizia ferma solo mio marito. A dicembre siamo stati inseguiti da un capostazione a Bari perché pensava volessimo prendere il treno senza biglietto. Perché giustamente i neri il biglietto non lo fanno per principio? Offese ovunque: vai a lavorare! Perché non trovi una bianca ricca e ci vai a letto che così ti paga? Tanto voi ce l’avete grosso! Tornatene al paese tuo!
Mi sono rotta e onestamente, volendo scrivere di autisti e controllori sceriffi, allora fanno bene a creparvi di mazzate. Amtab o Sita. Trenitalia o qualunque sia il mezzo di trasporto, fanno bene! Sono poche le mazzate che vi danno. Troppo poche. Mi devo trovare io. Meglio la galera che sta umiliazione continua! Meglio la galera ma vuoi mettere la soddisfazione di avervi crepati di mazzate?
Fanculo a tutt*!
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