※ il testo di MAPPERDINDIRINDINA
(..ed in piú QUALCOSA SU NONNO PEPPINO E NONNA CATERINA !)
…così nonno Peppino imparò dal vecchio Maestro ciò che doveva e, in breve, da piccolo garzone falegname – un bambino che dava una mano al padre – si mutò in raffinato scultore, da analfabeta in bravo scrittore, da ignorante ignorato in trascinante oratore, da lavoratore indifeso in capopopolo nelle occupazioni delle terre, da inutile persino a sé stesso in fiduciario di Pietro Nenni per la Sicilia, da povero affamato in sposo di nonna Caterina Giliberti Mendolia.
L’incontro avvenne ‘per caso’.
Caterina, bellissima, correva giù dalla rupe, inseguita,
a distanza, da servi e da parenti: la consideravano pazza,
la tenevano chiusa in camera se aveva crisi di nervi, prigioniera.
Era la fine dell’’Ottocento, Caterina era ormai signorina,
la scapigliatura odorosa di Liberty imperversava nelle famiglie,
di più tra i giovani di quelle abbienti e colte, anche in Sicilia:
Caterina, istruita privatamente, ora maestra, voleva liberarsi.
Per questo fuggiva, in crisi, giù dalla rupe, per il sentiero di capre.
Per questo, a distanza, affannati, i suoi ‘grandi’ la inseguivano.
Nonno Peppino, ora diciannovenne, tornava in paese da convegno: i suoi due Maestri, il vecchio Mommo e Masa, esperta di piante officinali, seguivano e, nascostisi, ‘videro’ l’incontro.
Lui le si fece incontro sorridente:
– Non temere, ti proteggo io!
Lei gli si rifugiò tra le braccia:
– Mi chiudono come una pazza!
– Non ti preoccupare, non dire niente e non li guardare.
Poi, rivolto ai parenti:
– Non correte più! Non fugge! Sta bene! Non soffre più!
Venite tranquilli, non vi darà più fastidi!
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Mapperdindirindina!
Vieni un po’ qua!
Stammi un po’ più vicina e la tristezza passerà!
Se tu sei la Regina io sarò Re,
lì tranquillo e beato, accoccolato accanto a te!
Sarà tutto più bello! Anche il cielo più blu!
E una stella più grande, come il sole che sei tu!
Se tu sei la Regina io sarò Re,
lì tranquillo e beato, accoccolato accanto a te!
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Si sposarono al più presto malgrado la irriducibile opposizione della famiglia di lei e, per vivere liberi fuori da Montevago-SantaMargherita, trovaron casa a Partanna dove ebbero tre figli, mia madre Margherita per prima.
Nonna Caterina faceva la Maestra a Scuola, nonno Peppino il Politico in Piazza. Capeggiava le lotte dei poveri e poi, a casa, taceva e scolpiva in legno meravigliosi busti e profili di leggiadri ado!escenti dai lunghi capelli intrecciati di fiori intagliati. La nonna a casa offriva la merenda ai bambini piú poveri del paese e “per gioco” cantando insegnava loro l’alfabeto…
( da “CINQUANT’ANNI CANTATI”, con i testi di tutte le mie canzoni in ordine cronologico e le mie relative annotazioni – Edizioni Il Campàno, Pisa, 2016 – per maggiori info e prenotazioni tel. 050 580722 h.9\10 )